Roma, 23 AGOSTO 2011 – Il Ministro Roberto Maroni ha oggi incontrato presso il suo Ministero la Presidente della Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, accompagnata dalla segretaria nazionale Patrizia Quaresima e dall’Avv. Gianmarco Cesari, che ha manifestato per conto delle vittime della strada ampio consenso e plauso alla introduzione nel codice penale di una autonoma norma per il reato di omicidio stradale.
Nel corso dell’incontro la Presidente Cassaniti ha richiesto di trasfondere i principi già espressi nella proposta di legge della Aifvs pendente in parlamento C 3274 in un decreto legge per far sì che la proposta del Ministro abbia i più ampi contenuti legislativi che sono già stati oggetto di confronto e di approvazione da parte delle più alte Istituzioni e cariche dello Stato.
Al Ministro è stata donata quale riconoscimento per la sua attenzione e sensibilità verso le vittime della strada l’opera artistica benedetta dal Papa “Accendimi di speranza”.
A seguito di illustrazione del lavoro già svolto dalla Aifvs, la Presidente ha suggerito al Ministro per un urgente decreto legge:
- di elevare le pene non solo per i reati stradali commessi con la guida di veicoli a motore e con la guida di natanti;
- di elevare la pena per il reato di omicidio stradale con un minimo di anni 6 ed un massimo di anni 14 con applicazione per la guida non solo in stato di ebbrezza o sotto alterazione da stupefacenti ma anche per la guida pericolosa, temeraria ed azzardata con specifici richiami ad alcune norme del codice della strada;
- di introdurre nel codice penale non solo il reato di omicidio stradale ma anche il reato di lesioni stradali, evidenziando che attualmente le pene per il reato di lesioni personali colpose sono troppo basse rispetto alla gravità della lesione del bene inviolabile della salute e che i procedimenti penali per oltre trecentomila feriti gravi non possono essere relegati alla competenza del Giudice di Pace ed a querela di parte ma a quella del Tribunale.
- di trasformare le misure alternative al carcere come i lavori socialmente utili in misure accessorie alla pena che facciano sì che al termine della espiazione della pena in carcere il condannato presti servizio di volontariato in strutture di recupero di disabili vittime della strada;
- di colpire i criminali stradali nel loro personale patrimonio non solo con il sequestro o la confisca del veicolo guidato ma anche con sequestri e confische che colpiscano i beni mobili ed immobili privati, con attribuzione definitiva al fondo di garanzia vittime strada così come avviene già per i reati di mafia.
- di far sì che i punti della patente vengano perduti definitivamente e che il recupero parziale sia legato alla espiazione della condanna penale.
- di far sì che se si riporta la sospensione o la revoca della patente in Italia non si possa circolare in sul territorio nazionale con patenti ottenute in altri Stati;
- di far si’ che la nuova norma dell’omicidio stradale comprenda anche lo stato di coma vegetativo permanente;
- di far si che si preveda l’arresto obbligatorio dei criminali stradali;
- di estendere il reato di omicidio stradale e l’indennizzo da parte del fondo di garanzia vittime della strada a sinistri legati alla circolazione stradale come gli omicidi commessi da ciclisti, da pedoni, da animali incustoditi, da oggetti lanciati sulla strada e gli omicidi legati alla manutenzione delle strade.
La Aifvs ha richiesto poi al Ministro di rendersi portavoce presso il Governo affinché venga ritirato e riesaminato il decreto sulle nuove tabelle di risarcimento del danno biologico che di fatto dimezzano i risarcimenti rispetto ai valori attuali delle tabelle del Tribunale di Milano prima che il decreto venga presentato al Presidente della Repubblica, illustrando come la misura sia lesiva del diritto all’integrale risarcimento del danno che le vittime della strada subiscono.