Il Sole 24 Ore – CentroNord 12/01/2011 p. 21
A rischio i consulenti stragiudiziali
Patrocinatori. La riforma varata dal Senato e ora alla Camera assegna le competenze agli avvocati
Dall’infortunistica stradale alle perizie in pericolo 15mila posti e 10mila studi
Mariangela Latella
Rischiano di saltare più di 15mila posti di lavoro e potrebbero chiudere i battenti circa 10mila studi . Questo è lo scenario ipotizzato dai patrocinatori stragiudiziali del Centro-Nord per il caso in cui il decreto legge 601, approvato al Senato, dovesse superare il vaglio della Camera e diventare legge.
Se venisse, infatti, approvata la norma che attribuisce agli avvocati l’esclusiva competenza sull’attività di patrocinio stragiudiziale, gli oltre 28mila tra studi professionali, agenzie di infortunistica stradale e consulenti in genere, operanti nell’area (di cui oltre 7mila iscritti a Unipof) non potranno più continuare a curare gli interessi dei propri clienti in maniera autonoma ma saranno costretti a dipendere da un avvocato che diventerà l’unico professionista legittimato a seguire, anche in via stragiudiziale, le varie controversie.
Si tratta di un duro colpo per i 28.116 patrocinatori stragiudiziali dell’area (11.676 in Emilia-Romagna, 9.904 in Toscana, 4.144 nelle Marche e 2.392 in Umbria) che rischiano di trasformarsi in semplici passacarte. Molti di loro, soprattutto gli studi più piccoli, saranno costretti a chiudere; gli altri, quelli un po’ più strutturati, punteranno a riorganizzare la propria attività e diversificare le proprie competenze.
Nei prossimi mesi, rischiano il posto di lavoro circa 15mila tra dipendenti e collaboratori che, peraltro, faranno fatica a trovare una nuova collocazione lavorativa anche a causa dell’alta specializzazione del proprio profilo professionale.
«Almeno la metà degli impiegati in questo settore – spiega Giampaolo Bizzarri, vice-presidente Aneis, associazione nazionale esperti infortunistica stradale, e coordinatore Aneis Toscana – rischia di andare a casa. Noi, per potere continuare a lavorare, stiamo valutando, da un lato, la possibilità di trasformarci in associazione, una forma giuridica, cioè, che possa garantire un rapporto continuativo con un avvocato. Dall’altro stiamo cercando di orientarci verso altre specializzazioni come ad esempio la mediazione civile. Il rischio, però, è che così si introducano dei costi ulteriori per i cittadini perché il legale su ogni fascicolo che segue, può arrivare a pretendere anche un terzo del suo valore».
Quello dei patrocinatori stragiudiziali è un giro d’affari che fa gola anche perché ammonta a circa 6 miliardi di euro all’anno nelle quattro regioni. Se dovesse passare la norma, infatti, almeno la metà di tutto il fatturato, circa 3 miliardi di euro, transiterebbe dai bilanci delle agenzie alle parcelle degli avvocati che oggi più che mai sono a caccia di linfa vitale a causa dei colpi della crisi economica.
In risposta a questa situazione, si è appena costituito, lo scorso primo dicembre, all’interno di Assoprofessioni, il comitato unitario dei patrocinatori stragiudiziali. «Il punto critico di questa norma – spiega Stefano Mannacio, portavoce del comitato e patrocinatore stragiudiziale a Bologna – è che potrebbe attivare una corsa alle competenze esclusive da parte di altri ordini. Si pensi, ad esempio, ai commercialisti, da sempre in competizione con i tributaristi oppure ancora alle professioni del benessere che contendono con quelle sanitarie».
Nel ciclone della riforma anche altre categorie di professionisti come, ad esempio, i periti, o gli amministratori di condominio o anche i geometri che non potranno più assistere i propri clienti nell’attività di patrocinio stragiudiziale. Per i cittadini l’obbligo di doversi rivolgere per queste pratiche ad un legale potrebbe comportare un incremento dei costi dell’assistenza legale anche del 20 per cento. «Un vero paradosso – chiarisce Gabriella Addari, coordinatore Aneis Emilia-Romagna con studio a Rimini – se si considera che, prima della crisi economica, questo genere di pratiche sono sempre state snobbate dai legali che le affidavano, di solito, ai praticanti».
Di diverso avviso gli avvocati che guardano alla riforma normativa con grande favore soprattutto perché, spiega Maurizio Barbieri, presidente dell’ordine degli avvocati di Ancona «garantisce lavoro soprattutto per i giovani avvocati che in questo settore potranno ritagliare una fetta della propria attività».
Per garantire lavoro ai giovani avvocati si dovrebbero mandare a casa un’intera categoria di professionisti?!?!?
La spiegazione di Barbieri è il sunto (sconcertante) della questione.
Vergognoso!!
Gli Avvocati, hanno tanti settori su cui dedicare le proprie competenze e lavoro, pertanto invece di pensare al lavoro e competenze altrui, pensassero a costruire un serio futuro alla loro professione ed a tutelare i diritti dei cittadini nelle aule di tribunale!!!! Questo è il loro lavoro!!!!!
cosa dire di questa riforma che è semplicemente vergognosa alla faccia del libero mercato predicato da tutte le forze politiche ma ti fatto voluto da nessuno, purtroppo questa è l’Italia di oggi in barba al diritto dei cittadini.
Per quanto riguarda gli avvocati orbene basterebbe mettere il numero chiuso come altre facoltà visto che solo in it sono 230 mila rispetta ad altri paesi dove i legali sono di gran numero inferiori.
questa volta dobbiamo in tutti i modi essere il più compatti possibile per far sentire i nostri diritti.
Buongiorno,
Sono un C.T. di Roma, mi trovo pienamente d’accordo con l’articolo
appena letto, sopratutto nell’ultima parte ove si e’ scritto che gli avvocati
snobbavano questo tipo di pratiche, mi auguro che tale legge nn venga approvata, spero che la categoria si unisca e si difenda x combattere la prepotenza usata dal potere.
Saluti.
Sapete cosa sono 50 avvocati incatenati in fondo al mare?
Un buon inizio.
Danny De Vito
“La guerra dei Roses”
Non posso che essere completamente d’accordo con quanto indicato nell’articolo anche se mi corre obbligo segnalare che non si tratta di un problema che riguarda SOLO le quattro regioni citate, ma che investe tutta l’Italia (nel Triveneto sono moltissimi gli Studi di Patrocinatori Stragiudiziali così come in Campania, Lombardia, Lazio, Sicilia, Puglia e chi più ne ha ne metta!). Le professionalità acquisite negli anni da queste strutture, occupandosi COSTANTEMENTE di patrocinio stragiudiziale, ovviamente contrastano con l’inesperienza dei tanti giovani praticanti mandati allo “sbaraglio” davanti ai “Liquidatori delle Compagnie Assicuratrici” con anni di esperienza alle spalle!!
In tempi in cui avanza e si allarga l’Unione Europea e nei quali esponiamo il nostro tricolore al fianco della bandiera dell’Europa, fa molta tristezza vedere E SENTIRE un senatore che nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati al Convegno “La sfida delle nuove professioni per far crescere l’economia della conoscenza” del 1° febbraio 2011, difendere gli interessi di un Ordine che ha sempre mandato i giovani praticanti alla trattativa con i “professionisti” (perchè lo fanno di mestiere tutti i giorni!!!) delle Compagnie di Assicurazione.
Fortunatamente tanti altri intervenuti (On. Abrignani, On. Fioroni, On. Marchioni, On. Quartani ed On. Rao) hanno parlato con ben altra lungimiranza delle “Professioni non regolamentate”. Un particolarissimo ringraziamento alla lucidità ed alla chiarezza del prof. Antonio Catricalà, Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che ha ribadito l’assoluta importanza dell’ESPERIENZA PROFESSIONALE.
-La CASSAZIONE ha più volte affermato che “… l’attività di consulenza ed assistenza legale non può considerarsi riservata agli iscritti negli albi professionali, fatta eccezione per la rappresentanza e difesa in giudizio …” (da ultimo Sentenza 997 del 21-1-2010).
Qualora poi, dovesse essercene bisogno: COSTITUZIONE art. 3, comma 2.
La CASSAZIONE conferma l’obbligo della formazione continua per i professionisti. Ordinanza 2235 del 1°-2-2010.
ragazzi prepariamoci alla rivolta!!!!!
restiamo uniti e non ci spezzeranno mai!!!
http://www.robertocassinelli.it/wp/2011/01/27/il-giornale-riforma-forense-cassinelli-pdl-sara-relatore-alla-camera/
Accogliamo con favore il fatto che il Senatore On. Roberto Cassinelli abbia pubblicato sul suo sito una mia lettera a Lui rivolta ed in commento alla riforma forense.
Può essere letta la pubblicazione come un segnale di riflessione sulle criticità al disegno di legge in approvazione alla camera: