Scontro tra consulenti e avvocati per la rc auto
[ infortunistica ]
LUIGI DELL’OLIO
Luigi Dell’Olio
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propri associati di inviare un fax alla Commissione Giustizia per protestare contro la normativa che di fatto riserva l’esercizio dell’attività di consulenza e assistenza stragiudiziale
solo agli avvocati. Una scelta che, a detta dei promotori, rischia di procurare la perdita del lavoro a migliaia di persone tra i patrocinatori stragiudiziali esperti di infortunistica. “Attualmente sono almeno 10mila gli studi di infortunistica presenti in Italia, tutti a rischio chiusura”, è l’allarme lanciato dal presidente di Aneis, Luigi Cipriano. “La riforma forense va cambiata. e per questo abbiamo studiato un emendamento ad hoc che non snatura la riforma,
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Bene, spero che anche gli altri colleghi abbiano fatto almeno il minimo sindacale di inviare un fax ciascuno. E’ importante curare il giardino collettivo, poichè darà frutti per ciascuno.
Chi ha orecchi per intendere…
Perlomeno con poche righe ma di indubbia chiarezza ha evidenziato il problema……
FORZA CONTINUIAMO LA LOTTA !!!!!!!!!!
Pronto a qualsiasi ulteriore inziativa.
Massimo
oK ANDIAMO AVANTI I FAX LI HO FATTI
RIZZO
AVANTI CON I FAX
Continuiamo!!
Ho inviato due FAx – Spero bene!
Sono pronto a combattere insieme a Voi con il coltello fra i denti
Forza CUPS Forza ANEIS
Probabilmente ai sostenitori delle “Riserve Indiane” è sfuggito il piccolo (ma non tanto) particolare che gli Studi di Infortunistica non operano contro gli avvocati, ma li affiancano fornendo loro il “materiale giudiziale” (già correttamente di competenza degli avvocati) già elaborato e sviluppato in TUTTE le componenti tecniche delle vertenze stragiudiziali contro le Compagnie di Assicurazione.
lottiamo per i nostri diritti, oltre a inviare fax scendiamo in piazza…
Ottimo intervento di Cipriano, questa volta su un giornale diffuso su tutto il territorio nazionale.
Avanti così!
Forza continuiamo a crederci nel nostro lavoro!!!!
Ho visto la trasmissione su Sky è una vergogna che permettino al Sig Verdone di dire certe cose……in sostanza se aumentano le polizze è colpa delle Infortunistiche che istigano alle lesioni anche dove non ci sono….. Basta dare il potere a questi mangioni che non si staccano dalle poltrone
Saluti a tutti Daniela
Bravo Enzo!
E’ proprio così, NOI non siamo affatto contro gli avvocati, anzi, NOI siamo i possibili migliori interfaccia che gli avvocati, possano trovare. Quando necessita il loro intervento per un qualunque motivo, già sulla loro scrivania, arrivano prodotti già ripuluti e mondati, solo il materiale vivo, il più necessario, quello che serve per subito operare, consulatndosi reciprocamente unitamente al/ai danneggiato/i, ed imbastire subito la strategia più idonea al giudizio che sia andrà ad incardinare. Il patrocinatore stragiudiziale, è un soggetto ecclettico, poliesperto in molte materie tecniche (spesso è un perito assicurativo, spesso è anche un ricotruttore) e non, di cui l’avvocato, non può farne a meno, così come è vero che si decide di andare in giudizio, solo l’avvocato, come legge dice, è in grado di andare e facere, insomma il binomio perfetto, la sinergia perfetta per eccellenza.
Ma da qui a definire per legge, che solo gli avvocati, potranno occuparsi di ogni vicenda stragiudiziale, e sono veramente tante le professionalità in campo stragiudiziale, ne passa: sterminati per legge migliaia e migliaia di professionisti di vari settori, dall’oggi, al domani, fuorilegge, buoni più a nulla, buoni solo per essere processati, con grande gaudio degli avvocati penalisti?
Io, in cuor mio, spero che nessuno di tutti gli avvocati, ci stiano aspettando al varco con questi sentimenti accaparratori (mors tua, vita mea), sarebbe veramente una cosa indegna e ignobile, e alquanto fuori binario dalle direttive europee e dalle tante sentenze, anche dei diritti dell’uomo.
Bravissimo anche il presidente dell’ANEIS, Luigi Cipriano !!
Rporto qui, l’articolo per esteso dal sito “Repubblica.it economia AFFARI & Finanza”:
17 Ottobre 2011 LAVORO E PROFESSIONI
Scontro tra consulenti e avvocati per la RC auto (infortunistica)
di LUIGI DELL’OLIO
La riforma forense non piace ai consulenti. ANEIS (Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale) e CUSP (Comitato Unitario dei Patrocinatori Stragiudiziali) stanno chiedendo ai propri associati di inviare un fax alla Commissione Giustizia per protestare contro la normativa che di fatto riserva l’esercizio dell’attività di consulenza e assistenza stragiudiziale solo agli avvocati. Una scelta che, a detta dei promotori, rischia di procurare la perdita del lavoro a migliaia di persone tra i patrocinatori stragiudiziali esperti di infortunistica. “Attualmente sono almeno 10mila gli studi di infortunistica presenti in Italia, tutti a rischio chiusura”, è l’allarme lanciato dal presidente di ANEIS, Luigi Cipriano. “La riforma forense va cambiata. e per questo abbiamo studiato un emendamento ad hoc che non snatura la riforma, fortemente voluta dal Consiglio Nazionale Forense, pur salvaguardando il diritto al lavoro di decine di migliaia di professionisti che si troverebbero di punto in bianco a dover cambiare professione”.
Continuiamo ad inviare l’arcinoto fax, solo chi non l’abbia ancora fatto, alla Commissione Giustizia. Tenetevi sempre collegati ai siti suggeriti:
-www.patrocinatori.it il sito ufficiale di tutti i patrocinatori
(sempre bisognoso di essere foraggiato da tutti, anche da altre associazioni di categoria minori, o non conosciute, ma con egual obiettivi e identità professionale)
-www.stefanomannacio.it
-www.aneis.it (per chi volesse associarsi ritenendolo oppurtuno)
-www.libertiamo.it bottone economia
Mani alla tastiera dunque, scriviamo, commentiamo e spediamo.
Sollecitiamo tutti i nostri colleghi, anche quelli che sono andati momentaneamente in vacanza, nell’interesse di tutti NOI, nessuno escluso, ancora per ora, liberi di prodigarci in questa stupenda professione, che tanto ci da, che tanto ci ha dato. Impediamo a chiunque di buttare le nostre targhe professionali attaccate alla nostra porta, alle ortiche. Agiamo!!!!!
CONFERMO CON Enzo.
Ila nostra gestione a 360 gradi permette all’avvocato, che di fatto si occuperebbe della parte giudiziale, di operare al meglio nella tutela del consumatore………
Scusate , perche non organizziamo una Manifestazione un convegno contro la Riforma Forense , al fine di far Sentire la Nostra Presenza (CONSULENTI DI INFOR.STRADALE) sui Media . in collaborazione con le Associazione dei Consumatori , visto che l ‘ Esclusivita’ della Fase stragiudiziaria ,solo agli Avvocati , e quindi di conseguenza il Costo della Consulenza sara’ molto piu elevata, tale da far nuovamente aumentare il costo delle polizze R.C.A.
Forza ragazzi mandiamo quanti più Fax possibile…..mi accodo a quanto detto dai colleghi Enzo….. e Riccardo Nicotra.
Sono d’accordo al collega Ascanio Carpino. Si può organizzare benisimo una manifestazione a conferma di quanto sosteniamo e lottiamo..
Anche perchè : per carità nulla a togliere all’operato professionale degli avvocati, ma tanti non sono veramente preparati in aspetto tecnico nel stabilire le responsabilità, da attribuire a seguito di un sinistro,credo che il consulente specializzato in tema , sia più preparato. Comunque questa sarebbe una considerazione del tutto personale
utile commentare l’articolo proposto, dal sito http://www.infooggi.it Il diritto di sapere:
RC Auto è ora di “Ribellarsi” 17/10/2011, 19:19 a cura della Redazione. LECCE 17 OTT. 2011 – (semplici) proposte di Giovanni D’Agata e Stefano Mannacio per un mercato più equo e per tutele giuste per le Vittime della Strada L’audizione del 12 ottobre scorso alla Camera dei Deputati di Antonio Catricalà, Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) rinvenibile in maniera integrale all’indirizzo web (http://www.agcm.it/stampa/news/5750-indagine-conoscitiva-sul-settore-dellassicurazione-di-autoveicoli.html), rappresenta l’ennesima picconata all’ormai diroccato castello che un legislatore chino ai voleri delle compagnie ha costruito negli ultimi anni. Vediamo subito per punti quali solenni fregature spacciate per ricette miracolistiche gli assicurati spennati e i danneggiati sviliti nei loro diritti hanno dovuto assistere:
1) Indennizzo Diretto, un disastro. Lo diceva l’ex presidente dell’ANIA Alfonso Desiata, scomparso prima di veder realizzata la sua facile profezia. Una procedura fatta per mescolare i bilanci, lasciare le vittime della strada in balia delle Compagnie e che, come era prevedibile, ha prodotto non un abbassamento dei premi del 20% negli ultimi tre anni ma un aumento che è sotto gli occhi di tutti. Una via d’uscita per rottamare la procedura l’aveva offerta due volte la Corte Costituzionale sostenendo che il sistema, per stare giuridicamente in piedi, deve essere facoltativo. Le compagnie, le ineffabili associazioni dei consumatori, l’ISVAP hanno fatto muro contro la Corte chiedendo al legislatore di infischiarsene delle due pronunce e provando ad ogni occasione o decreto di inserire emendamenti rendere obbligatorio ciò che non è e non può essere. L’Antitrust oggi conferma che il sistema è fallito e che bisognerebbe abbandonarlo almeno per i danni alla persona dove danneggiati furbI e imprese furbe sono andate avanti per anni a prendere magari risarcimenti inesistenti da una parte e lucrando sulla differenza tra ciò che era pagato e i forfait stabiliti dalla legge per ogni sinistro.
2) Danno morale. Le sentenze della Cassazione a Sezioni Unite a firma tra gli altri, di Francesco Carbone, presidente onorario della Associazione Melchiorre Gioia, il pensatoio medico-legale dell’Ania, hanno consentito alle compagnie di irrigidirsi nel riconoscere questa voce di danno in sede di trattazione stragiudiziale. Una sentenza discussa e discutibile su cui pendono molte ombre.
3) Agenzia Antifrode. Sulla storia dell’Agenzia antifrode potrebbero scorrere fiumi d’inchiostro. Per ora ci limitiamo a fare qualche di considerazione su quello che è stato l’iter istitutivo dell’organismo recentemente approvato in sede legislativa dalla Commissione Finanze della Camera e ora all’attenzione del Senato. L’ANIA ormai da anni lancia un allarme frodi però chiude gli ispettorati sinistri, il primo avamposto sul territorio, soprattutto al Sud, che può arginare tale fenomeno per sostituirli con call center costituiti da personale amministrativo e non qualificato. Si dice disponibile a finanziare la struttura però tramite qualche fido scudiero parlamentare ha chiesto, ma non ottenuto, che fosse la magistratura ad occuparsi d’ufficio dei reati di frode alle assicurazioni evitando così lo sforzo di una querela di parte. Ha chiesto, ma non ottenuto nelle prime e truffaldine formulazioni, di dilatare i tempi del risarcimento del danno in caso di sospetti basati su bislacche evidenze statistiche. Non ha invece chiesto, lo ripetiamo, di rottamare l’indennizzo diretto che, come sosteneva l’ex Direttore Generale dell’ANIA, Giampaolo Galli, in un saggio in inglese, avrebbe certamente causato un aumento dei fenomeni speculativi da parte dei danneggiati e, aggiungiamo, delle imprese, portate a“cartolarizzare” i sinistri sulla base di un pagamento certo a forfait senza la preoccupazione di verificarne la veridicità. Anche in questo caso l’Antitrust è stata chiarissima: sono le compagnie che devono investire per realizzare strutture antifrode dedicate professionali ed efficienti come succede nelle migliori esperienze europee.
4) Macro Lesioni. Con blitz di agosto il Governo ha inviato al Consiglio di Stato uno schema di DPR che contiene l’indicazione delle menomazioni per le lesioni di lieve entità e il loro valore economico. In nome di una equità sul territorio nazionale si è scelto di dimezzare i risarcimenti per le lesioni gravi o gravissime rispetto ai valori del Tribunale di Milano riconosciuti dalla Cassazione quale (equo e giusto) paramentro risarcitorio nazionale. Il provvedimento è stato considerato da tutte le associazioni delle Vittime della Strada come fortemente lesivo della dignità umana e non rispondente al principio di riparazione integrale del danno. Le Compagnie assicuratrici, già oggi propongono liquidazioni per danni gravi o gravissimi basati sui nuovi e riduttivi valori previsti dallo schema di DPR. Il decreto, se firmato dal Presidente della Repubblica potrebbe avere valore retroattivo, creando un grave nocumento per soggetti deboli quali sono le Vittime della Strada che hanno radicato un contenzioso per ottenere un maggior danno; A queste amenità si aggiungono assicurati che non hanno subito incidenti che vengono letteralmente cacciati via dalle proprie compagnie e la demagogia delle principali Associazioni dei Consumatori che hanno di fatto sempre avallato tutte le misure proposte e imposte dall’ANIA al legislatore. Come si torna dunque alla normalità che poi è rappresentata da compagnie che, dovendo pagare di tasca propria i sinistri, riprendono a svolgere una attività istruttoria sul territorio più attenta? Per Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” e per Stefano Mannacio, con portavoce del CUPS – Comitato Unitario Patrocinatori Stragiudiziali, il programma è semplice ed in soli cinque punti:
1. Abolire immediatamente l’indennizzo diretto
2. Creare una Agenzia Antifrode in campo assicurativo seria e in linea con le migliori esperienze estere.
3. Confermare come riferimento minimo per il valore economico del risarcimento del danno alla persona, le tabelle del Tribunale di Milano.
4. Aggiornare, con la formazione di una commissione medica equilibrata, le tabelle medico legali per le lesioni cosiddette lievi.
5. Modificare la composizione delle commissione ministeriale che si occupa di definire i valori medico legali ed economici per il danni gravi e gravissimi posto che i risultati sino ad ora ottenuti sono il frutto di un palese squilibrio a favore delle componenti assicurative.Riprendere in concetto di responsabilità e tutela dei diritti può riportare ad un mercato assicurativo più equo in cui, a parità di prezzi (che mai scenderanno in modo apprezzabile), si potrà almeno godere di una valida tutela delle Vittime della Strada, soprattutto di quelli vere. (notizia segnalata da giovanni d’agata)
Da far rimbalzare a tutti. Grazie.
Peccato che tanto denaro raccolto tanto faticosamente, quello raccolto dalla AGCM, venga dato dallo Stato Italiano alle associazioni consumeristiche, tramite il CNCU? Non si dovrebbero autofinaziare per statuto, per DNA, come in tutto il resto del mondo? Ma qualcuno ha mai guardato dentro il cappello del prete? Ogni volta che si parla di assicurazioni, sistematicamente quasi in tutte le reti televisive, avviene il seguente fenomeno (Com’è ‘sta storia? Com’è che ci so’ sempre ‘stì binomi? ):
-Cerchiai Fabio presidente ANIA–Milano->Trefiletti Rosario presidente Federconsumatori
-Verdone Vittorio Direttore Auto, Distribuzione, Consumatori e Servizi Informatici ANIA–Roma->Avallone Francesco vice-presid. Federconsumatori (+ Advisory Board della Fondazione ANIA): Francesco AVALLONE Membro Gruppo di lavoro “Assicurazioni” CNCU Federconsumatori
-Giordano BISERNI Presidente ASAPS
-………………. Presidente ISTAT
-……………… Segretario Generale Conferenza Stato Regioni Ministero per gli Affari Regionali
-Giovanni CASTELLUCCI Amministratore Delegato Società Autostrade
-Leonardo DOMENICI Presidente ANCI
-………………Direttore Generale per lo studente Ministero della Pubblica Istruzione
-Domenico FUMERO Capo Dipartimento Trasporti Terrestri Ministero dei Trasporti
-………………Direttore Dipartimento polizia stradale-Direzione
Centrale Polizia stradale, ferroviaria delle comunicazioni e per i reparti speciali della polizia di Stato Ministero dell’interno
-………………Presidente Ancma
-Ivano LEO Vice Presidente Nazionale ANVU
-……………… Presidente ACI
-Fabrizio PALENZONA Presidente Aiscat+Aviva Italia Ass. spa
-Fabrizio PREMUTI Portavoce del Gruppo di Lavoro “Assicurazioni” CNCU Adiconsum
-………………Presidente Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti Ministero dello Sviluppo Economico
-Carlo SGANDURRA Direttore Centrale Affari Generali e Nuove Strategie ANAS
-……………..Direttore Generale Direzione Generale per la Concor renza e i Consumatori Ministero dello Sviluppo Economico
-Franco TAGGI Direttore Reparto ambiente e traumi – Dipartimento AMPP Ististuto Superiore Sanità
-Silvano VERONESE Coordinatore Consulta Nazionale sulle infrastrutture CNEL
…e non voglio dire altro!
UTILE LA PUBBLICAZIONE E L’ACQUISIZIONE VIDEO AUTONOMA del video della “La 7″ di ieri martedì 18-10-2011, trasmissione “Coffee break”.
Cari COLLEGHI PATROCINATORI STRAGIUDIZIALI TUTTI, ascoltiamo con attenzione quanto detto, dichiarato, dal mitico pres. AGCM Catricalà, in codesta trasmissione (i dati all’ISVAP chi li fornisce?):
AGCM desidera esser notiziata, dettagli e documenti alla mano, delle malefatte, o metodiche scorrette (hai voglia! Quasi impossibile quantificarle!), messe in atto dalle compagnie assicurative, come per esempio, quei casi in cui, in molte citta italiane, tipo Messina, tipo Roma, dette compagnie hanno disdettato le polizze RCA ai propri assicurati, a volte per mano degli agenti assicurativi (rimproverando aspramente -intimidendo a volte- gli assicurati anche verbalmente e/o per iscritto in alcuni casi), sol perchè in sede di risarcimento danni, sin da subito, l’assicurato “ha osato esercitare il proprio diritto di rivolgersi ad un proprio patrocinatore di fiducia per la miglior tutela dei propri diritti”.
Ecco i link per gustare la trasmissione della “La 7″:
CARA ASSICURAZIONE – Antonio Catricalà e Daniela Di Bella ospiti di Tiziana Panella
oppure
http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50236123
Articolo appreso poco fa, segnalato da Giovanni D’Agata (IDV) relativamente alle “semplici ricette di Stefano Mannacio”:
RC Auto è ora di “Ribellarsi”
Mano alla tastiera! A presto con altre notizie utili.
p.s. Rammento a tutti coloro che non l’avessero ancora fatto, d’inviare il dirompente ormai, fax alla Commissione Giustizia. Qualcosa si muove … ma …